Buona domanda. Alla fine penso sia tutta una questione di leadership, che oggi è una condizione essenziale per qualsiasi progetto politico. Non partirei con qualcosa di nuovo senza una leadership chiara e forte (come invece sta facendo Marattin).
Buona domanda. Alla fine penso sia tutta una questione di leadership, che oggi è una condizione essenziale per qualsiasi progetto politico. Non partirei con qualcosa di nuovo senza una leadership chiara e forte (come invece sta facendo Marattin).
Secondo lei meglio lasciare il PD a se stesso e ad una deriva Melenchoniana? Significa frammentate di brutto il campo del csx senza alcuna sicurezza e con il rischio concreto che ad avvantaggiarsi di tutto questo sia Conte. Il PD svanirebbe a vantaggio di un "movimento" indistinguibile da 5s e avs
Penso che l’idea originaria di PD non abbia nulla a che vedere con il partito socialpopulista che ha in mente Schlein. Oggi una scissione è prematura perché Schlein non ha ancora tagliato i ponti dietro di sé; ma prima a poi un partito riformatore distinto dal PD dovrà pur nascere.
Si può darsi. Tuttavia non può nascere calato dall'alto, una fusione fredda come scivolo per i nemici e poi ci hanno già provato Renzi (incredibile ormai) e Calenda, oltre a Marattin. Io aspetterei tempi migliori nel Pd. Un po come ha fatto Starmer quando c'era Corbyn
Infatti non sta nascendo. Troppa confusione nel campo riformista, troppi galli a cantare, nessun leader di alto profilo riconosciuto da tutti. Ma, come ha dimostrato il 7,8% del terzo polo alle politiche 2022, quell’area politica esiste ed è in cerca di rappresentanza.
C'era un articolo uscito l'11 agosto 2022 sul Corsera a firma di Michele Salvati che diceva di non voler essere costretto a scegliere se essere Macroniano o Melenchoniano. Il mio spazio era il PD di Veltroni e non vorrei dare ragione a chi ne parlava come di "amalgama mal riuscita".
Veltroni manca tanto
A chi lo dici. Il popolo era prontissimo per quel PD, le sue classi dirigenti no.