👉 che di poco posso per avversare l'arroganza altrui. L'alternativa sarebbe stata il successo dell'appropriazione del berretto, visto che sul momento nessuno ha reagito, e quanto al gesto generoso del tennista di incontrare il bambino e donargli un altro berretto, non lo si poteva dar per scontato.👉
👉 Anzi proprio il rilievo mediatico dato all'episodio ha consentito questo lieto fine, ed in fondo l'esposizione del bambino investe i due momenti, il brutto e il bello... Per usare il termine di quell' arrogante, la "lezione" riguarda entrambi, non è per forza negativa. Lezione che ha toccato 👉
👉 anche l'adulto, ovviamente in senso negativo, perché condannato alla gogna mediatica. Vero, ciascuno di noi (anche tu 🙂) si erge a giudice della condotta altrui sulla base della propria sensibilità. Per me il CEO polacco la merita tutta, magari un'altra volta si comporterà in maniera meno 👉
👉 infantile e più educata; in fondo anche lui ha voluto ergersi a giudice, pretendendo di giustificarsi con l'opportunità di impartire una "lezione di vita"... Una prepotenza con fine educativo!? E chi è lui per meritare di farlo? Sulla protettività verso i minori, mi sembra naturale che 👉
👉 istintivamente si cerchi di risparmiare loro amare disillusioni; ma lo si fa nella consapevolezza che sì, il mondo è ingiusto e prima o poi presenterà il conto. Si possono preparare i bambini alle prepotenze altrui avvertendoli, senza che sia necessario fargliele subire, nei limiti del possibile.👉
👉 Da ultimo, ti propongo una suggestione: accostiamo il caso del CEO polacco con quello di altre persone messe in mezzo dal web: gli amanti scoperti al concerto, il dirigente Nestlè, perfino il gestore del sito che ospitava foto intime rubate alle donne. Quali conclusioni ci sentiamo di trarre?
Scusami, postilla su un pensiero che m'è affiorato soltanto ora: se il mondo è ingiusto, allora fra le ingiustizie annoveriamo anche la gogna di chi s'è comportato male. Vi sono persone buone e persone cattive, ma la stragrande maggioranza credo siano persone buone/cattive che possono migliorare...🙂
Imho, riguardo a questi 3, dato che siamo nel campo dell' etica e l' etica è personale, ne escono tutti male. Poi qua sembrerò bacchettone😁 Danno importanza ad un oggetto, investono in un feticcio caricandolo di un sentimento. Un cappello è solo questo, non importa a chi sia appartenuto. ⬇️
Il fatto è che è diffusa nella società l' idea che possedere un qualche oggetto appartenuto ad un tuo idolo diventi fonte di felicità. Poi, riguardo all' azione, concordo che il bambino abbia da imparare lezioni sulla sua pelle, come è capitato a tutti, ⬇️
non può pensare di vivere sotto ad una campana di vetro. L' adulto ha fatto il suo interesse, come facciamo noi, ogni giorno, senza guardare in faccia nessuno. Il tennista ne ha visto solo l' occasione per un' iniezione di visibilità. 🫶
Mentre posso capire che un bambino possa dare una tale importanza ad un oggetto del genere, lo capisco molto meno quando si tratta di un adulto.
Ma non è del gesto che discutiamo - che fosse sbagliato non ci sono dubbi - ma della rete. A me che la gente fosse pronta a linciare qualcuno per una cafonata ha inquietato.
Ma il linciaggio è parte integrante del vivere nella tribù social. Si colpisce chi "viola" le regole. È un meccanismo di controllo. Lo fanno anche le scimmie 🫶
Guarda che lo facciamo tutti 🫶 Dal, che so, paio di scarpe preferite? O maglietta? O un oggetto appartenuto ad un affetto morto. È decisamente consono alla natura umana, poi, per qualcuno ( molti) diventa l' autografo, il selfie, la pallina toccati od appartenuti ad un idolo.🙂🫶
Secondo me la lezione di vita l'ha avuta anche il bastardo. Questo gli avrei chiesto, che lezione ne ha tratto lui.
Sicuramente che le figure da meschino di merda è meglio farle in privato